SPORT E VITAMINA D il sole migliora le prestazioni

31.07.2023

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Introduzione

Il sole è visto spesso in termini negativi nello sport, perché può essere causa di maggiore fatica e "sofferenza" durante l'allenamento, ma in realtà può rivelarsi un ottimo alleato. L'esposizione al sole, specialmente in estate, permette di aumentare naturalmente i livelli di vitamina D, una sostanza che oltre a migliorare la salute dell'organismo, collabora alla solidità dello scheletro e al potenziamento della forza e della funzionalità muscolare.


Si scrive vitamina D si legge salute

A differenza di altre vitamine, la vitamina D si assume solo in parte dagli alimenti; fortunatamente però possiamo produrre l'80% circa del nostro fabbisogno esponendoci al sole, in quanto i raggi ultravioletti ci consentono di sintetizzarla a livello cutaneo . Sebbene sia annoverata tra le vitamine, una volta trasformata nella sua forma attiva (calcitriolo), essa agisce come un ormone in grado di regolare diverse funzioni dell'organismo; si stima che esistano ben 1000 geni reattivi alla sua azione benefica! Alcuni studi hanno anche dimostrato che buoni livelli di vitamina D sono associati a un minor rischio di contrarre malattie autoimmuni, diversi tipi di tumore (al colon, alla prostata, ai polmoni, al sistema linfatico e al seno) e patologie cardiovascolari.

Per ossa forti nella vita come nello sport

La funzione più nota della vitamina D è quella di favorire il metabolismo di calcio e fosforo e il loro fissaggio nelle ossa, collaborando alla formazione e l'accrescimento dello scheletro in età evolutivae al mantenimento della massa ossea in uno stato ottimale in età adulta.
Alcuni studi hanno osservato che livelli insufficienti di vitamina D possono causare malattie come il rachitismo nei bambini e la più rara osteomalacia negli adulti, dovute a una cattiva mineralizzazione ossea, e aumentano il rischio di contrarre diverse malattie osteoarticolari, come artrite e osteoporosi, quest'ultima diffusa soprattutto nelle donne all'incirca dopo i 50 anni di età e negli uomini dopo i 65 anni. In campo sportivo
bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio degli atleti di contrarre fratture, specie a carico del femore.
Avere adeguati livelli di vitamina D, oltre che di calcio e fosforo, è importante per tutti, in tutte le fasi della vita, per muoversi e svolgere le attività quotidiane; quest'aspetto è fondamentale soprattutto per gli sportivi per avere uno
scheletro forte e robusto in grado di "sopportare" gli sforzi e gli impatti sul terreno. Tuttavia gli studi sulla vitamina D si sono spinti oltre e hanno messo in evidenza la sua importanza a livello muscolare, nonché i risvolti in termini di performance atletiche.


Vitamina D e prestazioni sportive

Nel '900 alcuni atleti e allenatori avevano avuto l'impressione che l'esposizione al sole aumentasse le prestazione sportive; da allora in avanti sono stati condotti diversi studi che hanno confermato questa ipotesi, individuando dei recettori di questa vitamina in vari organi e parti del corpo, tra cui i tessuti muscolari. Tra le fibre più sensibili all'azione della vitamina D ci sono le fibre di tipo 2, quelle coinvolte nel mantenimento dell'equilibrio e nella contrazione rapida e di breve durata. Tale vitamina è inoltre in grado di aumentare la forza e l'attività dei muscoli e rallentare la perdita di massa muscolare che ha luogo con l'età. Anche negli sport aerobicibuoni livelli di vitamina D danno i loro risultati, abbassando la frequenza del battito cardiaco e migliorando l'ossigenazione dei tessuti.


Livelli ideali, carenze e conseguenze nello sport

La vitamina D si misura quantificando i livelli di 25(OH)D presenti nel sangue ed esprimendo la sua concentrazione in nanogrammi per millilitro (ng/ml).
Gli intervalli di misurazione sono i seguenti:


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